lunedì 8 maggio 2017

En Marche! - In cammino verso il NWO

Rien ne va plus, les jeux sont faits, hanno vinto loro, le élites, come accade quasi sempre del resto. Emmanuel Macron, il pupazzo nelle mani dei Rothschild ha vinto il ballottaggio per le presidenziali francesi contro l'estrema destra di Marie Le Pen. Macron, già ministro dell'economia nel governo di Hollande, ha creato dal nulla un proprio partito l'autunno scorso. E' stato dipinto dai media come il nuovo, la novità, e la sua ascesa all'Eliseo è stata raccontata come un miracolo. Ma dietro i presunti miracoli spesso si celano verità più concrete, come insegna la storia del movimento polacco Solidarnosc, che ha ottenuto il successo grazie al "miracoloso" contributo economico dello IOR, la banca vaticana. 
Con Macron le élites hanno gettato definitivamente la maschera. Ora agiscono con una spudoratezza mai vista prima. Il discorso di ringraziamento del neopresidente francese è avvenuto nella piazza antistante il museo del Louvre. Le telecamere immortalavano Macron che arringava la folla mentre la famosa piramide di vetro risaltava spettralmente alle sue spalle. Perché questa scelta singolare? Perché Macron ha scelto di far suonare l'inno alla gioia di Beethoven, l'inno ufficiale dell'UE, e non la marsigliese, simbolo secolare del popolo francese? 



Macron, tra i vari impieghi, ha lavorato per diversi anni nella banca d'affari "Rothschild Cie Banque". Qui è diventato milionario occupandosi di una transazione bancaria di 11,9 miliardi di euro. La piramide è da sempre un simbolo degli "Illuminati", della massoneria e dei poteri occulti. Il messaggio lanciato al mondo dalle élites è stato chiaro: il mondo lo gestiamo noi!
Nella sua corsa all'Eliseo Macron non ha avuto dalla sua parte un partito radicato nel territorio, tuttavia aveva molto di più. Infatti godeva dell'appoggio di banchieri, Unione Europea, politici come la Merkel e Obama, giornali e TV. Insomma tutti coloro che guadagnano dalla situazione attuale e non desiderano un cambiamento radicale. 
Il nuovo presidente francese ha dichiarato più di una volta di voler cambiare l'Europa. Ma quante volte abbiamo ascoltato questa vana promessa? Tsipras, il presidente greco, incurante della volontà del popolo greco nel referendum sull'austerity, ha ceduto pieni poteri alla Troika. Stessa cosa accaduta in Italia, Monti ha applicato una ricetta distruttiva, volta solo al risanamento del debito pubblico. In pratica è stato un esattore della BCE e del FMI. Letta, Renzi e Gentiloni in seguito non hanno ottenuto nessuna concessione dalla UE, se non una minima flessibilità al bilancio. 
Macron favorevole alla globalizzazione attuerà politiche liberiste che accresceranno la volatilità e la stabilità del lavoro, a vantaggio solo delle lobby.
La Cina corre ad un ritmo insostenibile per i Paesi europei, perché il gigante asiatico è proprietario della propria moneta, e perciò anche avendo un elevato debito pubblico l'economia continua a crescere. In Cina gli investimenti statali per salvaguardare le aziende in difficoltà non sono un problema come da noi in Europa, cosi come la tassazione dei miliardari è più efficace. L'Europa ha provato a rilanciare l'economia con il Quantitative Easing di Mario Draghi, ma i miliardi di euro stampati sono serviti solo a ripianare i debiti delle banche e quelli giunti nell'economia reale sono troppo pochi per una vera ripresa economica.
Lo scontro tra popolo ed le élite si farà sempre più duro. C'è stato un tempo in cui il popolo francese, vessato e sfruttato, tagliava la testa ai nobili e agli aristocratici. Oggi invece il popolo francese elegge un uomo dei poteri forti come presidente. Senza voler auspicare atti tanto estremi c'è da chiedersi fin quando rimarremo inerti ad osservare il Nuovo Ordine Mondiale prendere forma?

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