"Sii sempre te stesso!"
Quante volte abbiamo sentito o letto questa semplice frase, oggettivamente molto carica di significato e ispiratrice per una vita piena e sincera. Tuttavia queste parole racchiudono uno dei più pericolosi luoghi comuni. Ci sono altre massime simili come ad esempio "fa ciò che senti" oppure "fai ciò che ti rende felice" che se prese alla lettera possono sviluppare un esistenza libera e leggera ma possono dare adito a problemi di natura pratica e morale.
Essere sempre se stessi implica che ognuno di noi si comporti in ogni circostanza nel modo che ci suggerisce la nostra natura, la nostra indole, la nostra morale, i nostri principi e il nostro modo di vedere la realtà.
Questo funziona se la persona che applica questa massima è animata dai migliori propositi, se vive la propria vita con consapevolezza, se ha un cuore gentile ed empatico.
Mentre nel caso di un animo gretto, narcisista, egoista e poco consapevole questa massima può far credere di sentirsi in diritto di ferire o passare sopra i sentimenti degli altri in ogni circostanza, nascondendosi poi dietro la celebre frase "sono fatto cosi".
Andando più nello specifico, se una persona propensa a fare del male mettesse in pratica il "sii sempre te stesso" ciò comporterebbe una serie di problemi a se stesso e ad altre persone.
E a poco servirebbe la correzione con altri motti che ingarbugliano di più la situazione, come ad esempio "non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te". Un masochista, per esempio, che vorrebbe essere sempre se stesso e accetta di soffrire per provare piacere, non si farebbe scrupoli a far provare ad altri del dolore, perché il dolore è ciò che lui desidera e non lo vede minimamente come qualcosa di negativo.
Aspirare ad essere sempre se stessi, ad agire con la propria coscienza, a non nascondersi dietro ad una maschera è lecito e auspicabile, anzi dovrebbe essere la norma. Ma prima che ciò accada è necessario un lavoro interiore che ci renda magnanimi e empatici verso gli altri.
Nella società in cui viviamo siamo costretti per necessità, per quieto vivere, per consuetudine ad indossare non una, ma infinite maschere, come scriveva Pirandello. Siamo veramente noi stessi con pochissime persone e talvolta solo in alcuni momenti. C'è persino chi non riesce ad essere se stesso con se stesso. C'è chi si inganna, si autoillude e non ammette le proprie debolezze e i propri difetti.
Chi può affermare sinceramente di essere sempre se stesso con tutti e in ogni occasione?
Quasi nessuno.
Nel lavoro, in famiglia, con gli amici, con chi vogliamo bene spesso siamo costretti a fingere per non creare tensioni e frizioni.
Con questo non voglio assolutamente dire che bisogna mentire e soffocare quel che si è. Assolutamente no. Ciò porterebbe a squilibri e nevrosi. Bisogna sviluppare pienamente se stesso, le proprie aspirazioni per vivere serenamente. Voglio sottolineare però come questa frase " sii sempre te stesso" venga abusata per giustificarsi da chi non è consapevole del danno che il suo modo di fare arreca agli altri. Essere se stessi non significa fregarsene degli altri e delle conseguenze. Se vogliamo essere ironici possiamo dire: "sii sempre te stesso, ma se sei uno stronzo almeno fingi di essere buono".
Per prima cosa cosa per essere se stessi è necessario capire ciò che si è. Se quel che pensiamo di essere deriva dalla nostra natura, dal nostro io o sono sovrastrutture esterne. Come per esempio delle idee e modi di pensare e agire che ci sono state inculcati da altri. Dopo è necessario provare a migliorarsi e a smussare i propri difetti, tenendo però presente che non si potrà mai piacere a tutti e che l'essere noi stessi non verrà accettato da chi ci immaginava diversi. Penso che se ognuno si impegnasse a dare il meglio di noi in ogni situazione vivremmo in un mondo migliore. Perciò alla massima originaria aggiungerei una frase che renda meglio il concetto che voglio esprimere:
"Sii sempre (pronto a dare il meglio di) te stesso".
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