mercoledì 8 febbraio 2017

Dai sumeri a Yahweh

Il sincretismo religioso è una convergenza di elementi ideologici, appartenenti a due o più culture o dottrine diverse. Molte divinità del passato sono un il risultato dell'unione di più aspetti di altre divinità. Accade in tutte le culture, cosi capita di trovare somiglianze tra le divinità di epoche e culture differenzi. Divinità simili si trovano tra gli egizi, i sumeri, i greci, gli Dei indiani del Mahabharata, o delle culture precolombiane, scandinave e celtiche. Molte aspetti di queste divinità pagane sono riconducibili ai santi e martiri cristiani. 
Yahweh non fa eccezione, egli è il frutto di questo sincretismo.

Yahweh/Enki

Il dio sumero Enki era conosciuto anche come Bu.Zur, che può essere tradotto sia come "colui che conosce i segreti" ma anche come "Lui che abita le miniere" riferito al fatto che fu nelle miniere dell’ Ab.Zu che gli Anunnaki prima, e l’ uomo poi,estraevano i minerali preziosi. Ciò rimanda alla frase che Yahweh rivolse a Ciro: "L’ argento e l’ oro sono miei, […] io ti donerò tesori nascosti e ricchezze celate" (Isaia 45:3).
Il simbolo di En.Ki era il serpente. In alcune raffigurazioni i serpenti sono due e si attorcigliano attorno ad un albero. Ciò rimanda all'immagine del DNA. En.Ki secondo le tavolette sumere è l'artefice della creazione dell'umanità, coadiuvato da suo figlio Nin.Gish.Zid.Da e dalla Dea Nin.Mah.

Yahweh/Ner.Gal e Nin.Ur.Ta

L'episodio della Bibbia nel quale Dio distrugge Sodoma e Gomorra analizzato in alcuni dettagli ci rimanda a un lungo testo sumero chiamato Epica di Erra. Entrambi i racconti contengono elementi che hanno evidenti similitudini. piogge di fuoco e zolfo, un vento maligno che semina morte, divinità iraconde, la distruzione di una zona geografica ben identificabile. Nel racconto della Bibbia la distruzione arriva su Sodoma e Gomorra, due città "corrotte allo sguardo di Dio", mentre nell’Epica di Erra ad essere distrutte sono la zona del Mar Morto e Sumer. Nel racconto biblico è Dio che distrugge queste città dopo averne constatato la corruzione e il peccato, mentre nel testo sumero a condurre l’attacco sono due divinità distinte, ma delle quali una in particolare si accanisce in maniera spietata, il dio Erra. Questo nome è uno degli epiteti di Ner.Gal, figlio di En.Ki e fratello di Marduk, marito di E.Resh.Ki.Gal e quindi re dell’Ab.Zu. La distruzione avviene a causa del tentativo di Marduk e di suo figlio Nabu di prendere il controllo della zona di Babilonia e di Nippur. E’ per questo che Nin.Ur.Ta e Ner.Gal, chiamati rispettivamente nell’epica Ishum (colui che brucia) ed Erra (colui che annienta), vengono autorizzati ad usare le "sette armi del terrore" contro le città conquistate da Nabu. Nel racconto biblico è famoso il passaggio in cui si descrive la morte della moglie di Lot che, fermatasi ad assistere alla distruzione delle città, venne tramutata in una ‘colonna di sale’. Il termine esatto che viene utilizzato nello scritto ebraico è "Netsiv Melah". Ma se come è probabile questo racconto è un eco dell'Epica di Erra, scritto in sumero, si deve chiarire che il termine Melah deriva dal sumero Ni.Mur che significava sia ‘sale’ che ‘vapore’. Nell’ epica di Erra, il dio Ner.Gal conducendo l’ attacco dichiara che "Le genti io farò scomparire[…] le loro anime tramuterò in vapore" e il termine utilizzato è proprio Ni.Mur.

Yahweh/Ish.Kur

Uno dei nomi che veniva dato a En.Lil era Ilu.Kur.Gal che trova il suo corrispondente nell’ ebraico El Shaddai, Signore delle Montagne. Ma esisteva anche un altro ‘Signore delle Montagne’ nel territorio mesopotamico, precisamente nella parte più a est. Era il figlio minore di En.Lil conosciuto dai sumeri come Ish.Kur e dagli accadi come Adad. Il suo regno era la parte nord dell’ Asia Minore, dove svetta la catena del Tauro. Il nome Ish.Kur è legato alle montagne dalla radice Kur, ma il sillabico Ish è sempre stato controverso. Questa parola veniva tradotta in accadico con Shaddu, ed è da questo termine che deriva l’ebraico Shaddai. Inoltre alcuni passi dei salmi (135:7) e del libro di Giobbe parlano di Dio come di colui che chiama la pioggia e le nubi durante l’Esodo. In altri punti della Bibbia si parla di Dio dicendo "Al suono della sua voce rombano le acque, […] egli produce i fulmini e le nubi[…] e libera i venti dalle loro riserve". Dio era quindi legato alle tempeste, e Ish.Kur era appunto il Dio delle tempeste. In tal veste era adorato come Adad dagli accadi e come Teshub dagli ittiti e hurriti.

Yahweh/Nin.Gish.Zid.Da

La conoscenza medica e scientifica di En.Ki vene trasmessa ai suoi due figli prediletti: Marduk e Nin.Gis.Zid.Da i quali erano venerati in Egitto con i nomi di Ra e Thot. Uno dei lati più controversi che la Bibbia assegna a Dio era la sua capacità di guarire. Ci sono nella Bibbia innumerevoli riferimenti a questo "dio guaritore". Nel libro di Geremia si legge "Guariscimi o Signore ed io sarò guarito […]", mentre in Salmi 103:1-3 si legge "Anima mia benedici il Signore, […] egli guarisce tutte le mie malattie". Yahweh inoltre guarisce Ezechia salvandolo da morte certa e gli dona oltre 10 anni di vita in più. Yahweh riportava in vita i morti, come in una visione di Ezechiele. Yahweh inoltre era un architetto eccezionale, dato che diede istruzioni dettagliate per la costruzione del Tempio di Gerusalemme perfino sugli orientamenti, sugli arredamenti, sui materiali da usare. La divinità sumera che più corrisponde a tutti questi tratti è Nin.Gis.Zid.Da, infatti fu lui che in qualità di Thot accorse in aiuto di Iside quando Horus fu morsicato da uno scorpione velenoso, fu lui il rinomato architetto che progettò il tempio di Nin.Ur.Ta a Nippur, fu lui che secondo gli egizi progettò le piramidi, e che secondo i sumeri aiutò suo padre En.Ki a rendere i primi Lu.Lu creati capaci di procreare.

Yahweh/El

Questa molteplice possibilità di identificare Yahweh con varie divinità, si spiega con il fatto che tra l’ epoca sumero accadica e l’ avvento del monoteismo ebraico ci sono comunque oltre 1000 anni di storia, e tra la civiltà sumera e la stesura della Bibbia ci son oltre 2000 anni. Durante questo arco di tempo la Mesopotamia fu frazionata in tanti regni, si succedettero tante dinastie di re, tanti popoli, ognuno dei quali venerava un particolare dio derivato dal pantheon sumero. Questa venerazione avveniva sistematicamente riconoscendo anche gli altri dei ma eleggendone uno a "divinità principale o nazionale". E’ questa la chiave che ci porta a comprendere la "nascita di Yahweh". Due popoli, con le rispettive religioni, sono essenziali in questo cammino. Gli Ittiti e gli Assiri. Gli Ittiti erano un popolo proveniente dai Balcani e stabilitosi nell’Anatolia del sud nel II millennio a.C., un'epoca successiva all’espandersi della civiltà sumera e alla nascita del primo regno di Babilonia. La prima vera fase in cui gli Ittiti si diffusero coincide con la adozione della città di Hattusa come loro capitale. Venendo in contatto con le popolazioni circostanti,gli Ittiti adottarono un pantheon misto che si rifaceva in gran parte alle divinità dei sumeri. Nei loro scritti sono menzionati Utu e Teshub assieme ad altre divinità di più difficile identificazione. Ma Utu è ben identificabile nell’omonimo Dio del sole sumero, e Teshub è altrettanto identificabile nella versione hurrita di Ish.Kur/Adad. Fu con gli Ittiti che molti degli dei‘giovani’ sumeri trovarono un nuovo nome e un loro culto. E’ interessante notare che di volta in volta questi "Dei nazionali" venivano venerati attribuendogli opere di altri Dei. In parallelo a questa azione però gli Ittiti furono i primi a distaccarsi dalle tradizioni mesopotamiche e creare una nuova religiosità basata sul culto dei morti e su un nuovo concetti di aldilà. Fu con loro che gli Dei, da esseri in carne ed ossa che vivevano con il popolo, diventano delle entità da venerare come "rappresentazioni" o "incarnazioni" di concetti astratti, come per esempio Illuyanka come incarnazione delle forze del caos e Teshub, Dio della tempesta, come "portatore di ordine".
Gli Assiri invece erano un popolo che abitava la zona a nord-est della Mesopotamia, ai piedi dei monti Zagros, ed erano fortemente imparentati con i babilonesi. Erano un popolo molto combattivo le cui tracce ci arrivano già a cavallo del 1900 a.C. con l’ inizio del loro primo regno. La religione Assira era una versione quasi speculare di quella babilonese del periodo in cui Marduk era Dio nazionale di Babilonia. Il suo corrispondente era Ashur, un Dio molto violento, che veniva rappresentato con gli attributi di precedenti divinità sumero accadiche. Alcune rappresentazioni lo ritraggono all’interno del disco solare, solitamente associato alle divinità sumere e in particolare a Utu, altre volte ha in mano il tridente, tipico di Ish.Kur, altre volte in mano porta una sorta di "cesta" che vediamo in molte rappresentazioni di Marduk. La figura di Ashur successivamente si evolvette nel Aleyan-Baal, arrivato a noi tramite i fenici, ma adorato precedentemente da tutti i popoli canaanei. Questo Baal é il punto focale della trasformazione degli dei mesopotamici nella figura che poi nell’ebraismo fu adorata come El/Yahweh. Il Baal della mitologia canaanita è la prima figura che prende su di se gli attributi di tutte le principali divinità precedenti. Nel pantheon canaaneo Baal era figlio di El, e veniva chiamato Baal’Hadad, un riferimento a quel Adad accadico incarnazione del sumero Ish.Kur di cui abbiamo già parlato. Ciò identifica quindi anche El con En.Lil come già detto. Se tutte queste divinità erano ricondotte al nome El, che potremmo pensare come un "nome collettivo", serviva una figura che potesse permettere il grande passo nell’azione di creazione di una unica figura che rispondesse a tutte le caratteristiche degli Dei precedenti, ma che allo stesso tempo non fosse identificabile come una ben precisa divinità tra tutte queste. L’unico candidato possibile, a nostro avviso, era il figlio di Baal e della sua sorellastra Asherah. Si chiamava, stranamente, Jaw. Questo nome era una radice che iniziò ad apparire in molti epiteti divini; cronologicamente parlando non si hanno testimonianze di questa radice prima del 1400 a.C., ed è bene evidenziare che è questo, il XV secolo a.C., il lasso di tempo in cui si svolge l’esodo e Yahweh fa la sua prima comparsa. Nel suo apparire a Mosè, quando egli gli chiede quale nome dovesse dare agli Israeliti, con le famose parole "Il dio dei vostri padri mi ha mandato[…]ma essi mi diranno: Chi è questo Dio? Come si chiama? – Io cosa risponderò loro?", Yahweh gli risponde con l’enigmatica frase: "Io sono colui che sono![…] dirai al tuo popolo: - Ehyeh mi ha mandato da voi - Questo è il mio nome a Olam, con questo titolo sarò ricordato di generazione in generazione". Ci sono ben due cose da notare in questo passaggio. Dio dice a Mosè che sarà ricordato con un titolo, facendo intendere che si tratti di un epiteto e non di un nome proprio. Inoltre la prima frase "Io sono colui che sono" nell’originale ebraico è Ehyeh asher Ehyeh, che grammaticalmente non è un presente ma un futuro, e il significato letterale è "Io sono chiunque sarò". A nostro avviso una frase simile è la chiave che ‘taglia’ con tutte le passate personificazioni delle varie divinità in El, e crea la figura di Yahweh come unico Dio che funge da "summa" di tutte le precedenti. Questa rottura è ben resa anche dal passaggio in cui Yahweh dice a Mosè: "Ad Abramo e Isacco mi presentai come El Shaddai […] ma il mio nome Yahweh loro non conobbero".
Chiaro segno di un momento, l’ incontro con Mosè, in cui questo Dio cambia identità da El a Yahweh. La frase "Io sono chiunque sarò" suona come una imposizione che vieta una ben precisa identificazione. Pone un muro che taglia con le figure passate, rafforzato da quel passaggio da El Shaddai (e quindi El) a Yahweh. Con questa serie di frasi si apre quindi una nuova era religiosa, in cui una nuova divinità viene creata raggruppando tutte le possibili divinità sotto il nome di El e cambiandogli nome in Yahweh eliminando, con la stessa definizione del nome, ogni riferimento al passato.


Moneta del IV secolo a.C.
Le lettere YHW incise potrebbero
indicare il nome di Yahweh

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