lunedì 27 marzo 2017

Guerre antiche - armi moderne

Hiroshima e Nagasaki rimarranno per sempre indelebili nella storia come le prime due città distrutte da ordigni nucleari. Ma sono davvero queste le due città ad aver subito per prime l'abominio della desolazione? Alcuni testi indù risalenti a migliaia di anni fa sembrano suggerire che un certo tipo di arma altamente avanzata che assomiglia ad una bomba atomica è stata sganciata sulla Terra circa dodicimila anni fa. Il Mahabharata e il Ramayana sono racconti epici scritti nell'antica lingua sanscrita redatti nel VIII o IX secolo a.C. dove si racconta di guerre ed imprese a cui prendono parte uomini, semidei e divinità. Alcuni brani del Mahabharata suggeriscono l'ipotesi di un vero e proprio conflitto nucleare, in un passo si legge: "Un singolo proiettile carico con tutto il potere dell'Universo... una colonna incandescente di fumo e fiamme brillante come 10.000 soli, è aumentato in tutto il suo splendore... era un'arma sconosciuta, un fulmine di ferro, un gigantesco messaggero di morte che ha ridotto a ceneri un'intera razza". E poi prosegue: "I cadaveri erano così bruciati da essere irriconoscibili. I loro capelli e le unghie caddero, le ceramiche rotte senza alcuna causa apparente, e gli uccelli diventarono bianchi. Dopo un paio d'ore, tutti i prodotti alimentari erano stati infettati. Per uscire da questo fuoco, i soldati si gettarono nel fiume". Quest'arma devastante viene chiamata Brahmastra.
Keigo Ogura, una donna sopravvissuta all'atomica di Hiroshima, ricorda cosi quei momenti terribili: "ero a casa, 2,4 chilometri a nord dall’epicentro dello scoppio. Erano le 8 e un quarto di mattina, fui colpita da una luce fortissima e violenta, che mi scaraventò a terra, svenuta... Quando ripresi conoscenza tutti i vetri erano in mille pezzi, i mobili erano in frantumi. Hiroshima bruciò per tutta la notte e tutto il giorno dopo Eravamo confusi, perché per bruciare una città intera ci sembrava ci fosse bisogno di molte bombe, e ne era caduta una sola. Poi arrivarono i superstiti. Camminavano come fantasmi: tenevano le braccia in avanti mentre la pelle cadeva a brandelli. Avevano addosso solo lembi di vestiti bruciati, erano così sfigurati, gonfi e ustionati da essere irriconoscibili. Alcuni avevano i capelli dritti sulla testa, erano quasi nudi, con i corpi così malridotti che non si capiva se fossero uomini o donne.I feriti più gravi chiedevano acqua disperatamente. Io sapevo che non si doveva dare acqua agli ustionati, ma le loro grida erano troppo insistenti e ho portato acqua ad alcuni di loro... perdevano i capelli, avevano nausee fortissime, poi sopravveniva la febbre e morivano. Il fiume era pieno di cadaveri". 
Le analogie tra i due racconti distanti migliaia di anni sono sconcertanti.
Molte religioni hanno storie epiche di battaglie dove confluiscono elementi storici reali e personaggi e storie di fantasia, e molte delle descrizioni delle battaglie all'interno di questi testi parlano di armi devastanti. In questi scritti si citano anche le conseguenze simili a quelle di un'arma nucleare. Alcune delle vicende storiche potrebbero essere volutamente esagerate dagli autori per manifestare la potenza delle armi e delle figure coinvolte, ma alcuni ritrovamenti archeologici tendono a confermare questi racconti, come la scoperta nei primi anni 1990 di un territorio in Rajasthan dove è presente un elevata radioattività, che ha portato alcuni scienziati a supporre che la zona è stata colpita da un'arma nucleare tra 8000 e 12 mila anni fa, distruggendo alcune città e uccidendo un numero imprecisato di persone. C'è un cratere misterioso vicino alla zona di Mumbai (la vecchia Bombay) nell'India occidentale, che sfida ogni spiegazione, sembra essere un possibile sito di detonazione di un'arma nucleare. Nelle città di Moenjo Daro e Harappa sono stati scoperti molti scheletri sparsi per la città, che presentano segni di calcinazione e carbonizzazione, mentre i vasi e mattoni erano completamente vetrificati. Questi sono segni chiari del raggiungimento di altissime temperature, come nel caso di un incendio devastante. Le due città della valle dell'Indo, risalgono secondo la scienza ufficiale al III millennio a.C., anche se si ipotizza che possono essere molto più antiche. Città antichissime non sono più una fantasia degli archeologi più originali come dimostra la scoperta di Gobekli Tepe, una città risalente al X millennio a.C. ubicata nell'odierna Turchia. 
Altri testi antichi e miti parlano di armi con un altissimo potenziale distruttivo:

Indra e Vrtra 

Indra, il dio degli Arii viene associato al potere della folgore e del temporale. La sua arma è il vajra, definito il "fulmine risonante", è indistruttibile come un diamante,  con essa sconfigge Vrtra, il dio associato alla figura del serpente. Thor della mitologia norrena e Zeus di quella greca hanno le stesse caratteristiche di Indra.

Nin.Urt.Ta e An.Zu

Il dio sumero Nirurta è figlio della divinità principale Enlil, e nipote di Anu il dio celeste. Egli si scontrò contro Anzu, reo di aver rubato le "tavole dei destini". Ninurta volava servendosi del suo Im.Du.Gud, il "divino uccello nero", utilizzava armi definite come "dardi di luce" e "turbine di vento". Gudea re di Lagash costruì un "recinto sacro" per il suo chiamato E.Ninnu (casa dei 50, numero di rango di Ninurta) con l'aiuto del dio Nin.Gish.Zid.Da. 

Horus e Seth

Lo scontro epico tra Horus, figlio di Osiride e Iside, e suo zio Seth avviene utilizzando "colonne fiammeggianti". Horus per vendicare suo padre, ucciso con l'inganno da Seth, sfida quest'ultimo in un "duello aereo". Horus utilizza armi fatte di "ferro divino" forgiate dal dio Thot. 

Sodoma e Gomorra - Epica di Erra

Il racconto biblico della distruzione delle due città "peccatrici" per la loro condotta immorale (anche se nel libro del Deuteronomio si afferma che il peccato non ha niente a che fare con la loro condotta sessuale ma perché hanno abbandonato l'alleanza con Yahweh) è una eco del testo sumero definito l'epica di Erra, dove viene descritta la distruzione delle città nemiche che erano passate dalla parte del dio Marduk. Il dio Erra (l'annientatore) ossia Nergal e Ishum (colui che brucia) ossia Ninurta per compiere l'opera di distruzione usano le "sette armi del terrore". Un effetto non previsto fu il cosiddetto "vento del male", che trasportò le radiazioni verso Sumer, nel testo si legge:

Sulla terra (Sumer) cadde una calamità,
sconosciuta era all'uomo;
una che mai prima fu vista,
una che non poté essere sopportata.
Una grande tempesta dal cielo...
Una tempesta che uccideva la terra...
Un vento maligno, come un torrente impetuoso...
Una cruenta tempesta unita a un calore divampante...
Priva di giorno la Terra di sole splendente...
la sera le stelle non rilucevano ...

Le persone terrorizzate a malapena respiravano, 
le ghermiva il vento maligno
senza concedere loro un altro giorno...
Le bocche erano piene di sangue, 
le teste nel sangue sguazzavano...
Il volto era reso pallido dal vento maligno.

Provocò la desolazione nelle città,
la desolazione entrò nelle case;
le stalle divennero desolate, e vuoti gli ovili...
I fiumi di Sumer fece scorrere
con un'acqua amara;
i campi bene arati diedero gramigna,
nei campi crebbe erba appassita. 

Storie come queste non sembrano essere solo fantasie di scrittori dell'epoca, ma descrizioni dettagliate degli effetti di armi terrificanti. Un sigillo attribuito all'epoca di Nabucodonosor II sembra ritrarre il sovrano nell'atto di sganciare una bomba ed accanto la conseguente esplosione. E' solo fervida immaginazione?

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