Pensiero Castanediano
Si denomina pensiero castanediano la filosofia e cosmovisione scaturite dalle numerose opere lasciateci dall'antropologo Carlos Castaneda. I suoi scritti riprendono una frangia molto specifica del pensiero tolteca, tanto particolare e articolata. Le idee dei gruppi di Neo-Sciamanesimo derivanti da Carlos Castaneda, si racchiudono in un corpus di regole filosofico-religiose, che vengono raggruppate e definite nel loro insieme come 'Pensiero castanediano', o "Cammino Tolteca".
Toltechità
Si denomina pensiero castanediano la filosofia e cosmovisione scaturite dalle numerose opere lasciateci dall'antropologo Carlos Castaneda. I suoi scritti riprendono una frangia molto specifica del pensiero tolteca, tanto particolare e articolata. Le idee dei gruppi di Neo-Sciamanesimo derivanti da Carlos Castaneda, si racchiudono in un corpus di regole filosofico-religiose, che vengono raggruppate e definite nel loro insieme come 'Pensiero castanediano', o "Cammino Tolteca".
Toltechità
Si
denomina Toltequità il pensiero ideologico delle culture
precolombiane del Mesoamerica. Il termine 'toltechità' è la
traduzione letterale dal náhuatl toltecayotl, viene formato
dalla radice Toltecatl che significa "persona saggia".
Con il tempo, dice, arrivò ad essere un titolo di
appartenenza culturale che veniva impiegato per riferirsi a
tutti i popoli del Mesoamerica. Il primo dizionario della
lingua náhuatl, redattado nel XVI secolo da padre Molina,
traduce peró il termine toltecayotl come "arte di vivere".
La
toltechità si baserebbe su una serie di principi che furono raccolti
nel Huehuetlahtolli, il "libro delle parole antiche",
che raccoglie dialetti conservati dalla tradizione orale, e altri
documenti. Di cui i principali, sono i seguenti:
- Procurate cercarvi l'amicizia di Colui che sta in ogni luogo ed è invisibile, e impalpabile. Mantenete la pace con tutti, per niente al mondo procuriate umiliazione ad un'altra persona. Non perdiate il tempo che ci è stato donato in questo mondo, né di giorno né di notte, perché il tempo ci è grandemente necessario” (Bernardino de Sahagún, Suma Indiana)
- In questo modo vi convertirete in toltechi: se prenderete l'abito e la consuetudine di consultare tutto con il vostro proprio cuore” (Olmos, Huehuetlahtolli).
- Non è per l'esistenza collettiva la ragione per cui Nostro Signore ci conserva sopra la Terra.
- Possiate arrivare a vivere per il mio merito e per il tuo!” (Códice Fiorentino, Libro VI).
- Ti sto liberando dalla terra, dall'oscurità, dallo sporco e mortale. Ti sto liberando dalla condizione della scimmia. Sono il gran liberatore. Avanti, iniziato, sforzati!” (Rituale dei Bacabs)
"Toltechità"
è anche il nome dato in generale alla conoscenza tolteca, o alla
conoscenza lasciataci dagli antichi abitanti della città di
Tula (Hidalgo, Messico). Non si utilizzerebbe pero' troppo in
ambienti universitari, nè in analisi archeologiche; verrebbe
utilizzato per lo più da gruppi neo-sciamanici, relazionati appunto
come s'è detto al Pensiero castanediano. Si considera
Tula come la principale (circa 550 d.C), messa in genere in relazione
con la storia di Quetzalcoatl. Sebbene anche di questo vi siano
quattro versioni, tutti concordano pero' nell'indicare un re, che fu
adorato dopo come un dio, e più avanti verrebbe poi ad essere
uno degli dei principali degli Aztechi. Sebbene i Toltechi
diedero inoltre luogo alla fondazione di una città leggendaria
chiamata Tollan, gli storici non riescono per esempio ancora a
mettersi ben d'accordo sulla sua ubicazione precisa; la stessa,
recentemente è stata identificata come Teotihuacan (vicino a
Città del Messico), però probabilmente questa si relaziona già ad
un gruppo etnico differente, risultato dallo scontro contro i
Teotihuacani intorno al 900, dove questi ultimi risultarono
vincitori.
I
Toltechi
I
toltechi (o toltec o tolteca) erano un popolo nativo americano
dell'epoca pre-colombiana, che dominò gran parte del Messico
centrale tra il X ed il XII secolo. La loro lingua - il nahuatl- era
parlata anche dagli aztechi. Originalmente erano un popolo
nomade-militare e si pensa possano essere stati loro, o i loro
antenati, ad aver saccheggiato la città di Teotihuacan (ca.
750). Dopo che il loro stile di vita fu gradualmente caratterizzato
da una maggiore sedentarietà, i toltechi riunirono i molti
piccoli stati del Messico centrale in un impero
governato
dalla loro capitale, oggi Tula (Messico). Erano abili costruttori di
templi. La loro influenza si diffuse in tutta la Mesoamerica
nell'epoca post-classica. L'influenza tolteca sui Maya dello Yucatan
è notevole, e specialmente evidente nella città di Chichen
Itza. Sono state ritrovate loro ceramiche fino in Costa
Rica. Alcuni scrittori hanno ipotizzato che potessero essere
stati i toltechi ad introdurre il culto di Quetzalcoatl, il serpente
piumato. Non può certamente essere così, dato che questa divinità
è stata comunemente descritta in
tutto
il Mesoamerica già secoli prima di loro, fin dai tempi degli
olmechi. Secondo la mitologia tolteca (e, in seguito, anche in
quella azteca) Quetzalcoatl era un rivale di Tezcatlipoca, il primo
dio di cui siamo al corrente ad aver richiesto il sacrificio di
cuori umani. Questo sarebbe il motivo per cui i toltechi
avrebbero introdotto la consuetudine di sacrifici umani in
massa, usanza che è stata poi ripresa dagli aztechi. Si reputa
che l'impero tolteco sia stato distrutto intorno al 1200 dai
guerrieri nomadi Cicimechi. La famiglia regnante degli aztechi
affermava di discendere dai toltechi della città sacra di
Colhuacan. Nei suoi scritti, Miguel León-Portilla spiega che,
secondo la leggenda dei Nauha, i toltechi sarebbero stati
gli originatori di tutte le civiltà, perciò "tolteco"
divenne il sinonimo di artista, o artigiano, e la loro città,
Tolán, fu descritta come essere piena di meraviglie. Quando gli
aztechi riscrissero la loro storia, cercarono di dimostrare i
loro legami con i toltechi. Sfortunatamente questo significa che
buona parte della tradizione dei toltechi sarebbe una leggenda e
difficile da dimostrare. Secondo alcuni racconti, dopo la caduta di
Tula, alcuni dei toltechi si ritirarono a Cholula, che cadde
solo secoli dopo, quando venne bruciata da Hernán Cortés e dai
conquistadores spagnoli. La maggior parte della storia tolteca è
conosciuta per merito dei resoconti degli ultimi discendenti (come
gli aztechi), scritti secoli dopo il "periodo buio"
del Messico centrale, insieme ad altre testimonianze dei maya.
Alcuni
dei sovrani toltechi:
- Chalchiuh Tlatonac - primo re tolteco, fondatore di Tula
- Mixcoamazatzin
- Huetzin
- Mixcoatl Totepeuh, o Mixcoatl
- Ihuitimal
- Topiltzin Ce Acatl Quetzalcoatl, figlio di Mixcoatl, il più famoso re tolteco
- Matlacxochitzin
- Nauhyotzin
- Matlacoatzin
- Tlilcoatzin - morto c. 1000 (?)
- Huemac - L'ultimo re tolteco, morto in esilio c. 1100 (?), circa 6 anni dopo la caduta di Tula
Nel
1941, la Sociedad Mexicana de Antropología confermò che Tula era
stata la capitale dei toltechi, come era da molto tempo
suggerito dagli archeologi, fin dal IX secolo. Alcuni studiosi,
compresa Laurette Séjourné, non condividono questa decisione e
affermano che, negli anni, i numerosi scavi hanno solo dimostrato
che si trattava di una città minore, non abbastanza da giustificare
la leggenda dei toltechi. La posizione di Tula dimostra in
realtà che un tempo era stata una grande città, anche se l'arte
cerimoniale e l'architettura oggi deducibile è meno imponente
di quella degli altri siti mesoamericani. Dovrebbe essere chiaro,
comunque, che alcuni dati raccolti ai tempi dell'arrivo dei
conquistadores spagnoli e anche dopo, confondono i toltechi con
altre civiltà mesoamericane ed a volte tendono ad attribuire ai
toltechi tutte le conquiste dei secoli precedenti l'ascesa degli
aztechi. Durante l'ultima parte del XX secolo, alcuni sciamani
messicani (compreso Don Miguel Ruiz, che dice di essere un
discendente dei toltechi) ed eredi dei loro poteri spirituali,
cominciarono a scrivere ed insegnare ad un pubblico sempre più
vasto ed internazionale, provocando una ondata di rinnovato interesse
verso i toltechi.
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