lunedì 27 febbraio 2017

Eutanasia di una nazione

E cosi dopo la fuga dei cervelli e la fuga di capitali ci mancava solo la fuga dei diritti. Si perché sembra che per essere liberi di scegliere della propria esistenza si è costretti ad andare all'estero. Era già successo per le coppie omosessuali, obbligate a rivolgersi a Paesi culturalmente più avanzati per ottenere la legalizzazione del loro amore e veder riconosciuti i loro dirittiFinalmente anche in Italia dopo mille battaglie abbiamo una legge per le unioni civili. Riguardo altre tematiche invece siamo ancora al medioevo. L'uso della marijuana a scopo terapeutico per esempio, viene osteggiato e condannato nonostante i suoi comprovati benefici. Meglio avvelenare il popolo coi farmaci che cercare una via alternativa che indispettirebbe e farebbe un danno economico alle case farmaceutiche. Siamo indietro di anni su molti temi etici. Le ingerenze del Vaticano che mette bocca su tutto blocca il normale dibattito e sviluppo su queste materie. I religiosi ci dicono come dobbiamo vivere la nostra sessualità quando in realtà non sanno gestire la loro (vedasi i casi di pedofilia all'interno della Chiesa e gli scandali di preti e suore scoperti con amanti). E' paradossale che la Chiesa pontifichi su certi argomenti e affermi che la vita è sacra dopo che il Vaticano attraverso i secoli ha sterminato milioni di persone per imporre la fede cristiana, ha promosso le crociate e la conversione con le armi dei popoli delle Americhe e dell'Africa, ha difeso la schiavitù e si è schierata con Hitler e Mussolini. La vita è sacra, sempre, dicono gli ecclesiastici. Però se ti lasci uccidere per difendere la tua fede diventi martire ed hai un posto sul calendario, mentre se decidi di morire o suicidarti vai all'inferno. In Italia manca una legge che garantisca il diritto e la libertà di scelta sul fine vita. Il dibattito sul testamento biologico non viene ancora calendarizzato in parlamento, occupato ad elargire l'ennesimo regalo alle banche e impelagato nei vari decreti o "de-cretini". La politica non dà risposte ai problemi dei cittadini, vive ripiegata su se stessa per difendere i suoi privilegi, inchiodata alle beghe interne al PD e su mere questioni, come la legge elettorale. Nel frattempo il Paese è allo sbando, con furbetti e corrotti da ogni parte, un immigrazione mal gestita, Il jobsact che ha svelato il suo bluff, la disoccupazione alle stelle e l'abuso dei voucher. In questo declino che pare inesorabile risuona l'assordante silenzio e l'immobilismo del popolo, ormai rassegnato ad un esistenza infelice. E' un Italia morente, cosi come l'Unione Europea e l'Euro. In questo caos la storia di Fabiano Antoniani ci riporta ad una dimensione più intima e profonda della nostra vita. Dj Fabo, come tutti lo chiamavano, avrebbe potuto andarsene in silenzio invece ha deciso di morire come ha vissuto, da protagonista, con coraggio e dignità. Avendo al suo fianco l'amore della sua fidanzata che non l'ha mai abbandonato. Dopo l'appello inascoltato al presidente "ectoplasma" Mattarella, ha ricevuto l'aiuto di Marco Cappato dell'associazione Luca Coscioni, che si batte per la libertà di cura e ricerca scientifica, per recarsi in Svizzera e porre fine alle sue sofferenze. Le storie di dj Fabo, tetraplegico e non vedente a causa di un incidente, come quelle di Luca Coscioni, Eluana Englaro e Piergiorgio Welby ci insegnano molto. Ci fanno riflettere sul senso dell'esistenza, e di come dovremmo affrontare la vita.  Spesso ci lamentiamo per ciò che ci manca mentre dovremmo essere grati di quel che abbiamo, anche se è poco. Perché finché abbiamo la possibilità di combattere per realizzare i nostri desideri, di migliorarci, di esplorare la vita, di conoscere, di meravigliarci per ogni piccola, di vedere la luce di un nuovo giorno possiamo ritenerci fortunati. Una fortuna che il destino ha negato a dj Fabo.

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