lunedì 6 marzo 2017

La persecuzione anti-essena di Paolo di Tarso

Simon Mago e gli Esseni

Molti studiosi che si sono occupati della storia delle prime comunità cristiane hanno avanzato in maniera velata l’ipotesi di una discendenza diretta delle prime comunità gnostiche dalla antica comunità essena guidata da Giacomo, fratello di Gesù.
Queste ipotesi trovano un riscontro preciso nelle Recognitiones di Clemente, un’opera scritta tra il 65 e il 70 d. C., dove troviamo scritto che, al termine di un discorso di Giacomo nel tempio di Gerusalemme, Paolo di Tarso è entrato nel tempio tuonando contro gli Esseni di Giacomo perché erano passati dalla parte di Simon Mago, uno dei primi grandi maestri gnostici:
Si era proprio giunti al momento che stavano per essere battezzati quando un tale, – si tratta di Paolo di Tarso – nostro nemico, entrando con altri pochi nel tempio cominciò a gridare: “Ma che state facendo, o israeliti? Perché vi fate ingannare con tanta facilità? Perché vi lasciate accalappiare sconsideratamente da una banda di disgraziati, ingannati da Simon Mago?” (Recognitiones, I, 70)
Le Recognitiones raccontano che Paolo in quell’occasione ha cercato addirittura di uccidere Giacomo:
Nel frattempo quel nostro nemico aggredisce Giacomo e lo scaraventa giù dalla sommità della scalinata; ma credendolo morto si trattiene dall’infierire oltre. (Recognitiones I, 70)

Dall’analisi di questi testi appare evidente che Paolo di Tarso perseguitava gli Esseni di Giacomo, cioè gli eredi diretti dell’insegnamento di Gesù, non perché “cristiani”, ma perché avevano accolto l’interpretazione che Simon Mago aveva dato dell’insegnamento di tipo gnostico di Gesù, il Messia di Aronne degli Esseni, e avevano rifiutato quello dalla più chiara impronta politica, il cosiddetto Messia di Israele degli Esseni.
Probabilmente Paolo si è convertito alla fede dei due Messia molto prima del suo viaggio verso Damasco, durante il quale secondo la tradizione sarebbe avvenuta la sua “conversione”.
Il problema è che gli Esseni di Giacomo, accogliendo l’insegnamento di Simon Mago, avevano ripudiato il loro Messia di Israele, cioè il Cristo, e continuavano a professare solo la dottrina esoterica di Gesù.
Paolo e i suoi seguaci probabilmente non hanno accettato i cambiamenti avvenuti nella comunità essena e, dopo esserne stati cacciati, l'hanno combattuta e perseguitata violentemente, come dimostrato proprio dalla scena del massacro degli Esseni nel tempio di Gerusalemme, guidato da Paolo e descritto nelle Recognitiones.

Giacomo, il primo papa

Nelle Recognitiones Giacomo è definito “pontefice” e “vescovo” di Gerusalemme.
D’altra parte è stato lo stesso Gesù a designare Giacomo come suo successore nella guida della giovane Chiesa:
I discepoli dissero a Gesù: “Sappiamo che te ne andrai da noi. Chi tra di noi sarà il più grande?”. Gesù rispose loro: “Dal luogo ove sarete, andrete da Giacomo, il Giusto, per il quale sono stati fatti il cielo e la terra”. (Vangelo di Tommaso)
Lo stesso Pietro fa riferimento proprio a questa frase di Gesù in uno dei suoi discorsi riportati da Clemente nelle Recognitiones per affermare il primato di “Giacomo e dei suoi successori”:
Per questo dovete stare molto attenti a non credere a nessun maestro che non vi presenti la garanzia di Giacomo di Gerusalemme fratello del Signore, o di chiunque gli succederà. Se uno non sale a Gerusalemme per ottenere là l’approvazione di essere un maestro fedele e capace di predicare la parola di Cristo, se non vi porta di là – ripeto – questa attestazione, non dovete assolutamente credergli (Recognitiones, IV, 35).
Nei più antichi codici che riportano la “Lettera di Clemente a Giacomo, fratello del Signore” troviamo inoltre scritto:
Clemente a Giacomo, fratello del Signore e vescovo dei vescovi, che regge la santa Chiesa degli ebrei a Gerusalemme, ma anche tutte le Chiese (“sed et omnes ecclesias”) che sono state ovunque fondate…
Questo vuol dire che:
  • Giacomo, cioè il Maestro di Giustizia della comunità essena, è stato il primo “papa” della Chiesa;
  • fino alla morte di Giacomo, la carica di “pontefice” – nelle Recognitiones Giacomo è chiamato appunto “pontefice”… - coincideva con la carica di “Maestro di Giustizia” della comunità essena;
  • i successori di Giacomo nella carica di Maestro di Giustizia avrebbero continuato a mantenere il proprio indiscusso primato su tutta la Chiesa;
  • la Chiesa delle origini nel suo complesso, per il fatto stesso di avere accolto l’insegnamento di Simon Mago che metteva l’accento sugli aspetti più marcatamente gnostici dell’insegnamento di Gesù, è stata almeno fino alla morte di Giacomo una delle prime comunità gnostiche (dico “una delle prime” perché ancora non conosciamo a fondo la storia delle origini della antica comunità mandea);
  • Pietro ha tentato di sbarrare la strada a Paolo di Tarso, affermando che i fedeli non avrebbero dovuto “credere a nessun maestro che non presenti la garanzia di Giacomo”.

Lo scontro tra Simon Mago e Pietro da un lato e il successivo riavvicinamento tra Pietro e Paolo dall’altro probabilmente erano legati ad una lotta per la successione a Giacomo nella carica di Maestro di Giustizia, cioè di capo della primitiva comunità cristiana, che in un primo momento ha visto prevalere Simone e in un secondo momento Pietro, come abbondantemente testimoniato dalle Recognitiones e dagli Atti degli apostoli Pietro e Paolo.

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