Esoterismo e magia sono due termini da
usare come sinonimi. In linea teorica questo non è corretto, essendo
la magia una branca dell’esoterismo, ma per semplificare le cose
possiamo utilizzare i due termini come sinonimi; in fondo tutti i
ricercatori di esoterismo si interessano anche necessariamente di
magia, e tutti i maghi sono anche esoteristi, anche se non è vero il
contrario.
Una delle cose che, negli studi di questi anni, mi ha
sorpreso di più, è stato lo scoprire che la magia è uno degli
strumenti più potenti utilizzato dai personaggi più famosi e
influenti della terra; reali di casate europee, presidenti USA e
primi ministri italiani, personaggi TV, ecc.
A prima vista questa cosa può apparire strana
o frutto di fantasia ma che lo strumento esoterico/magico sia diffusissimo in tutti gli
ambienti dei personaggi più potenti della terra, lo dimostrano,
oltre a studi importanti – come quelli dello storico Giorgio Galli
– un argomento decisivo, di tale importanza da essere idoneo a
troncare ogni obiezione.
La
massoneria ha, al diciottesimo grado del rito scozzese, quello di
Cavaliere Rosacroce. Il trentesimo è quello di Cavaliere Kadosh, in
cui si ripete il dramma di Jacques de Molay e della vendetta
templare.
Gli altri gradi della massoneria fanno tutti,
indistintamente, direttamente o indirettamente riferimento a principi
o concetti esoterici, dal Tempio di Salomone ai misteri egizi.
Chi
entra in massoneria, in altre parole, è (meglio sarebbe dire
“dovrebbe essere”) obbligato a studiare il significato
corrispondente ai vari gradi; un massone, insomma, deve studiare e
conoscere i Rosacroce, i Templari e tutto il patrimonio di conoscenze
esoteriche che queste confraternite si portano dietro. Se quindi il
percorso dell’individuo all’interno della massoneria è un
percorso serio, e non finalizzato unicamente alla brama di potere
personale o allo scambio di favori, tale percorso deve
necessariamente includere lo studio della magia e
dell’esoterismo.
Studiare i Rosacroce e i Templari significa
infatti anche studiare esoterismo e magia; tutto ciò che c’è di
magico/esoterico in Occidente si deve ai Rosacroce; tutti i riti
magici praticati dalle varie confraternite esoteriche si rifanno a
conoscenze introdotte e diffuse dai Rosacroce; i mazzi di tarocchi
più utilizzati e diffusi sono tutti direttamente o indirettamente
derivati dal tarocco Rider-Waite, ispirato alla tradizione della
confraternita rosacrociana della Golden Dawn; la maggior parte delle
confraternite magico-esoteriche occidentali si rifanno alla
tradizione templare e/o rosacrociana; tutti gli esoteristi più
famosi al mondo erano appartenenti ad una fratellanza di matrice
rosacrociana; tutti i libri di esoterismo più diffusi sono scritti o
da iniziati a confraternite rosacrociane, o comunque sono impregnati
di concetti rosacrociani.
I Rosacroce sono, in Occidente, la
magia; e tutto ciò è magia richiama anche inevitabilmente i
Rosacroce.
La massoneria è una filiazione diretta delle società
rosacrociane e templari. Possiamo quindi dire, semplificando le cose,
che la massoneria è un’immensa organizzazione
magico-esoterica.
I reali inglesi sono il vertice ufficiale della massoneria di rito
anglosassone mondiale, se è vero che personaggi come Monti, Berlusconi, e tutti i presidenti degli USA, erano e sono massoni, ma lo
erano anche Lenin, Marx e in generale le personalità più
importanti della storia dell’umanità, se è vero che la massoneria
conta decine di migliaia di affiliati, tratti dalle classi più colte
e agiate della società, delle due l’una: o tutta questa gente ha
tempo da perdere con organizzazioni, rituali, e confraternite
inutili, oppure c’è un motivo più profondo per cui queste persone
sono tutte iniziate agli alti gradi della massoneria, cioè di
un’organizzazione che è possibile definire come “organizzazione
magico-esoterica”.
Il motivo per cui tutta questa gente
appartiene o è appartenuta alla massoneria è – in realtà –
molto semplice: La massoneria detiene le chiavi del potere nel
mondo. E detiene queste chiavi grazie agli strumenti
magico-esoterici di cui si serve.
Scriveva Aleister
Crowley al riguardo: “I nostri fratres posseggono le chiavi di
tutte le religioni e possono interpretare a loro vantaggio tutti i
riti, creare nuove fedi e nuove festività, governando il mondo
secondo giustizia e virtù”.
Scrive al riguardo Eliphas Levi
nel suo "Storia della magia", nel capitolo intitolato, non
a caso, "Origini magiche della massoneria": I massoni hanno
"ricevuto i templari come modello, i Rosacroce come padri, e i
Giovanniti come antenati.
Per capire cosa è la magia
cerchiamo di procedere per vari step. Vediamo nei prossimi paragrafi
cosa è veramente la magia, come funziona e come viene utilizzata dai
personaggi che sono al potere.
La magia ha
un ruolo molto più importante di quel che si crede nei destini
dell’umanità e nelle scelte politiche che si fanno ogni giorno.
La magia come scienza
del modificare la realtà
La magia è l’arte di
modificare la realtà. Israel Regardie scrive che “la magia è
l’arte di applicare cause naturali per produrre effetti
sorprendenti”; Crowley diceva che “lo scopo generale della magia
è influenzare il mondo dietro le apparenze, per poter trasformare le
apparenze stesse”.
Il mago non è un tizio vestito in
modo strambo che fa uscire un coniglio dal cilindro. Il mago è colui
che riesce a modificare la realtà attorno a sé, facendo prendere
agli avvenimenti la piega che vuole lui.
È magia ad esempio
cercare di attirare a sé la persona amata, cercare di attirare
ricchezze, ma anche guarire un ammalato (in genere in questi casi si
parla di magia bianca) o far ammalare una persona sana (e in genere
qui si parla di magia nera).
Primo punto fermo è quindi il
seguente: la magia è l’arte di modificare la realtà esterna
attorno a noi.
Come si ottiene la modificazione della realtà?
Con
l’evocazione di angeli, la recitazione di formule, con la forza di
volontà, con procedimenti e riti particolari.
In realtà il mago
non fa né più né meno che quello che fanno quasi tutte le persone,
ad eccezione degli atei e dei materialisti convinti: il cattolico si
recherà a Lourdes o invocherà Padre Pio, l’induista praticherà
forme di meditazione (sono strabilianti i “miracoli” compiuti
dagli Yogi orientali), il buddhista reciterà dei mantra, altri
ritengono di avere un contatto coi propri defunti, ecc.
La
differenza è che il mago chiama la sua arte “magia”, appunto,
mentre il buddhista parlerà di “legge mistica”, l’induista
parlerà di poteri yogici, il cattolico dirà che ha ricevuto la
grazia dalla Madonna, San Gennaro, Padre Pio, ecc. e spesso discorre
di miracolo ritenendo ottusamente che i miracoli li possa fare solo
la Madonna, e non sapendo che la produzione di eventi eccezionali è
assolutamente normale presso la maggior parte delle comunità etniche
nel mondo.
Ulteriore differenza è che il mago, oltre alle
invocazioni di entità superiori, userà qualsiasi altro strumento,
connesso alla forza di volontà e all’arte magica in generale.
In
definitiva possiamo dire che la differenza di fondo tra magia e
religione è che il mago studia questi fenomeni in modo scientifico,
mentre il cattolico o il buddhista in linea di massima sono
inconsapevoli di quello che fanno e se gli dici che l’invocazione
della Madonna o la recitazione del Daimoku o dell’Om Mani Padme
Hum, dell’Om Namah Shivaya, ecc. sono atti magici si offendono pure
e pensano che tu stia bestemmiando.
La magia come scienza del
cambiamento di sé stessi
Secondo punto fermo è quindi che la magia, per
essere efficace, ha bisogno di un cambiamento interiore del mago.
Non
per niente, con mia sorpresa, ho potuto constatare che su tutti i
testi di magia, da quelli più antichi ai più moderni, si insiste
molto sulla meditazione e sulle varie tecniche di miglioramento di se
stessi.
Scrive Regardie che la via mistica si può raggiungere in
due modi: con la meditazione e lo yoga, o con la magia, ma combinando
insieme le due tecniche i risultati saranno eccezionali. Addirittura
ho trovato in molti testi di magia la recitazione di mantra tipici
dell’induismo o del buddhismo (dal classico OM, all’Om Mani Padme
Hum del buddhismo tibetano) e tecniche di meditazione yoga prese pari
pari dall’Oriente, e praticate da sempre da Templari e Rosacroce,
che le avevano apprese in Oriente.
Anche nel libro “Magick” di
Aleister Crowley si insiste molto sulla meditazione e lo yoga. In
alcuni libri di magia si fa espresso riferimento agli esercizi
spirituali di Ignazio di Loyola (il fondatore dell’Ordine dei
Gesuiti) che sono da molti considerati i più efficaci in ambito
magico. Nel suo libro “Esercizi spirituali”, Ignazio di Loyola dà
consigli di meditazione e immaginazione che, secondo Franz Hartmann,
servono per sviluppare i poteri della mente e dell’anima.
Peraltro,
con mia somma sorpresa, ho potuto constatare che nei testi di magia
di Papus, di Dion Fortune, di Eliphas Levi, e in altri si insiste non
solo sulla necessità che il mago pratichi la meditazione, ma che
segua un regime alimentare vegetariano, senza alcool, e sano.
In
altre parole, ad approfondire l’esoterismo e la magia si scopre che
quelle che vengono fatte passare per “teorie new age” o per
scoperte moderne, erano già ampiamente praticate e consigliate da
maghi e alchimisti del 1500, del 1700 e del 1800.
La magia come scienza della natura
e come unione col divino
Il mago cioè, per operare,
deve anche essere un profondo conoscitore della natura, dei suoi
ritmi, e dei suoi segreti.
Ma la natura è il prodotto di Dio, e
quindi, per essere in armonia con la natura, occorre essere in
armonia con Dio e con il divino.
Gesù poteva produrre tutti quei
miracoli perché era in assoluta armonia con Dio e la natura. Ma
miracoli analoghi a quelli di Gesù erano e sono prodotti anche da
Yogi indiani, che da secoli sono maestri nell’arte di entrare in
comunione con il divino e con la natura (il termine Yoga infatti
significa unione, e in particolare unione col divino, quindi lo scopo
dello Yoga è proprio quello di elevare lo spirito per entrare in
contatto con Dio).
Secondo Israel Regardie, lo scopo del teurgo è
“l’acquisizione dell’autoconoscenza e l’unione con il divino”
Eliphas Levi diceva che la magia
è “la scienza tradizionale dei segreti della natura”.
Mentre
per Eugène Canseliet è “l’arte divina che consiste nel prendere
contatto con l’anima universale”.
La magia, diceva Crowley,
non è un modo di vivere, ma IL modo di vivere.
Considerando che
l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio, e che il principio
fondamentale della magia è il famoso principio “come in alto così
in basso” di Ermete Trismegisto (che è l’equivalente del “come
in cielo così in terra” del Padre Nostro cristiano), l’uomo deve
conoscere se stesso per poter essere in armonia con Dio, e conoscere
Dio per essere in armonia con se stesso.
Aleister Crowley
diceva di sé stesso che era uno strumento di esseri superiori che
controllano il destino umano.
“Siamo tutti parti di Dio, non
semplicemente timbri che riproducono il suo nome, noi siamo poemi
ispirati da Dio, i figli generati dalla sua follia amorosa”.
E
altrove, sempre Crowley, disse: “La Grande Opera significa entrare
in unione con l’infinito e liberare la divina scintilla di luce
imprigionata nel corpo”.
“Amore è l’unica legge, Amore
sotto il dominio della Volontà”, era un altro dei motti di
Crowley.
La stessa cosa che dicono i cristiani, i buddhisti, gli
induisti, gli sciamani.
La magia – secondo la definizione di
Regardie – è quindi una scienza dello spirito, un sistema tecnico
di formazione per finalità divine.
Il mago quindi è anche un credente, nel senso che crede
senz'altro in Dio.
Non a caso per entrare in massoneria sono
richieste tassativamente tre regole: essere uomo, aver compiuto i 21
anni, e credere in un Dio unico.
La magia come scienza della
volontà
Secondo
Dion Fortune, i nostri pensieri non solo ci influenzano, ma
formano canali di ingresso e attrazione delle
corrispondenti forze nel cosmo.
Secondo Regardie, ciò che conta
in magia sono il pensiero e la volontà. Gli attrezzi del mago sono
solo un rafforzamento di tale volontà. “Tutti i riti,
gli interminabili dettagli cerimoniali, gli
incantesimi, e le suffumicazioni vengono attuate deliberatamente per
esaltare l’immaginazione e rafforzare la forza di volontà”.
Eliphas
Levi scrive al proposito: “Se vuoi regnare su te stesso e sugli
altri, impara a volere”. Il pensiero corre immediatamente ai
numerosi libri e manuali sul potere della volontà, dai libri di
Louise Hay a quelli di Wayne Dyer, ma anche ai numerosi manuali sulle
tecniche di vendita che si insegnano in ambito aziendale, nonché ai
principi base della maggior parte delle correnti psicologiche, da
quelle comportamentali estreme a
quelle della psicologia cognitiva (secondo cui cambiando i nostri
pensieri possiamo cambiare le nostre emozioni e dunque essere più
felici).
Rapporto tra magia e discipline
moderne scientifiche
I punti fermi di tutte le dottrine esoteriche, da
quelle pitagoriche, a quelle egizie, a quelle catare, templari e
rosacrociane, nonché degli esoterismi orientali, sono i seguenti:
l’anima; la dottrina della reincarnazione; la possibilità di
operare trasformazioni della realtà mediante la forza di
volontà.
Cristo, secondo i Rosacroce e la massoneria, è venuto
sulla terra per diffondere le dottrine esoteriche alle masse; in
sostanza l’esoterismo di Cristo era un esoterismo semplice, alla
portata di tutti, e non più riservato ai soli iniziati delle scuole
misteriche.
Cristo insomma portava in Occidente quell’esoterismo
che in Oriente era molto più diffuso, per spiritualizzare la società
occidentale.
La lotta tra rosacrocianesimo prima, massoneria poi,
e Chiesa cattolica, è dunque uno scontro titanico tra due
cristianesimi: quello cattolico di Pietro e Paolo e quello di
Giovanni.
Il cristianesimo stava dunque portando una ventata
di rinnovamento nella società occidentale, e tale ventata è stata
impedita da due fattori.
Il primo è stato la nascita della Chiesa
cattolica; a partire dalla morte di Cristo, Roma, fiutando il
pericolo insito nella dottrina cristiana, l’ha fatta diventare
religione ufficiale dell’impero al fine di controllarla, ha
stravolto l’interpretazione dei Vangeli, e ha costruito una
religione da cui ha bandito quasi ogni riferimento esoterico (non a
caso Roma contiene già nel suo nome la negazione del messaggio di
Cristo; se il messaggio del Cristo è infatti l’amore, amor in
latino, Roma è proprio il termine amor letto al contrario). Nei
secoli la Chiesa ha poi distrutto tutti gli esoterismi che man mano
si trovava nel cammino: l’esoterismo gnostico, quello templare con
la distruzione dell’Ordine nel 1314, quello cataro con la crociata
contro gli albigesi, quello boemo, e in generale facendo una guerra
aperta a qualsiasi esoterismo (basti pensare alla guerra odierna che
viene fatta a discipline come lo Yoga, che alcuni sacerdoti
considerano una disciplina satanica).
Altri fattori di
distruzione sono stati il materialismo e lo scientismo.
I vari
rami delle dottrine esoteriche si sono specializzati oltre misura e
frammentati in modo da non permettere più la comprensione del
tutto.
Dall’alchimia è nata la chimica.
Dall’astrologia è
nata l’astronomia.
Dalla numerologia è nata la matematica (a
coloro – magari docenti di matematica razionali e amanti del
pensiero scientifico – che leggeranno con scetticismo questa
affermazione, mi basterà ricordare che Pitagora, il cui teorema
tutti abbiamo studiato a scuola, era il fondatore di una delle scuole
di pensiero esoterico più note nell’ambiente esoterico, tanto che
ancora oggi i membri di molte società segrete, massoni compresi,
vengono definiti anche “pitagorici”; mentre Leonardo da Vinci,
considerato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, era un
rosacroce).
Dalle tecniche per modificare la realtà è nata la
fisica.
La stessa religione nasce dalla scienza esoterica.
Qualunque religione organizzata
nasce sempre come una branca deviata di una corrente esoterica.
L’esoterismo studia tutto ciò che ha a che fare con l’anima e
con Dio, religioni comprese; e fa partire dal basso (dalla ricerca di
sé) la ricerca dell’unione col divino; la religione invece fa
partire dall’alto, imponendo con la forza, questa unione, facendo
smarrire all’uomo la comprensione di se stesso.
Scrive Edouard
Schuré che “la dottrina esoterica non è solo una scienza, una
filosofia, una morale, una religione; essa È la scienza, la
filosofia, la morale e la religione, di cui tutte le altre non sono
che preparazioni e degenerazioni”.
Dalle tecniche magiche per
migliorare sé stessi, si sono dipartite le varie scienze
psicologiche e sociologiche; basta leggere i libri di Dion Fortune
(esoterista inglese che fu membro della Golden Dawn e che da giovane
fu psicologa) per vedere che la sociologia e la psicologia non hanno
inventato nulla, ma hanno semplicemente studiato e approfondito una
parte della scienza esoterica. Tutti i libri di miglioramento
personale – dalla legge dell’attrazione, ai libri di Dale
Carnegie (che tra l’altro era un massone di alto grado), ai libri
di Wayne Dyer – dicono cose che era possibile trovare in scritti
magico-esoterici del 1800, del 1500, ma addirittura nei Vangeli, se
interpretati correttamente e non alla lettera come pretenderebbero di
fare alcuni cattolici.
Ciò che oggi dicono le
moderne tecniche psicologiche, lo dicevano già gli scritti magici ed
esoterici di Cornelio Agrippa nel 1500, di Papus nell’800 e di Dion
Fortune ai primi del 1900. In una biografia di Crowley mi sono
imbattuto in una tecnica psicologica abbastanza paradossale
utilizzata dal grande mago nero inglese per guarire una persona.
E
tecniche molto particolari di psicoterapia sono contenute nel libro
della maga e psicologa Dion Fortune dal titolo “I segreti del
dottor Taverner, dottore dell’occulto”, e nel libro “Psicomagia”
di Alejandro Jodorowsky, che mi hanno ricordato in alcuni punti
ancora una volta le moderne terapie di Nardone.
La differenza è
che se dici che hai guarito una persona con la terapia di Nardone sei
un genio avanti coi tempi; se dici che hai usato la tecnica di
Jodorowsky o Fortune sei pazzo, e se poi ti azzardi a dire che hai
preso lo spunto da Crowley dicono che sei satanista.
Gli psicodrammi familiari che
vengono utilizzati in alcune moderne tecniche di psicoterapia, poi,
sono identici agli psicodrammi che Osho faceva attuare
nella sua comune (e che presumo si attuino ancora oggi).
Se però
lo psicodramma lo hai fatto nell’ashram di Osho sei un arancione
fuori di testa; se lo hai fatto in un moderno centro di terapia
scucendo centinaia o migliaia di euro sei uno “avanti”. In
entrambi i casi, poi, se fai notare a chi effettua queste pratiche
che hanno semplicemente messo in atto un rito, con degli effetti
magici, l’interlocutore non capisce proprio cosa tu stia dicendo,
non avendo la gente il minimo concetto del significato dei riti e dei
ruoli che il rito riveste per la psiche e per il comportamento
umano.
Nel campo della psicologia fu Carl Gustav Jung (il cui
padre era sicuramente massone, mentre lui era un rosacroce) che cercò
di riportare la psicologia alle sue origini, studiando i rapporti tra
psicologia, alchimia ed esoterismo; fu questo il motivo per cui ruppe
con Freud, che lui considerava un mistificatore e un ingannatore.
Sigmund Freud infatti era un massone appartenente alla potente
organizzazione massonica del B’nai B’rith, la massoneria ebraica,
ed era consapevole del danno che faceva alla parte spirituale
dell’uomo con la diffusione della sue teorie e il suo
pansessualismo di stampo dionisiaco. Jung riteneva, giustamente, che
le teorie di Freud avrebbero potuto danneggiare la società e
combatté, per quello che poté, questa possibilità. Le differenze
tra Jung e Freud non erano, come si crede comunemente, differenze di
metodo e di teorie; erano differenze di scuole massoniche e indirizzi
esoterici: il B’nai B’rith, la massoneria che vuole condurre al
NWO assoggettando i popoli per portarli all’oscurità, e i
Rosacroce bianchi, che di quei popoli volevano l’illuminazione.
Ma
gli junghiani successivi, da James Hillman in poi, hanno provveduto a
distruggere illavoro di Jung, troppo pericoloso per la società di
allora e di oggi, sì che oggi molti psicanalisti che si definiscono
junghiani non sanno nulla di alchimia, magia ed esoterismo, pur
essendo la scienza alchemica alla base di molti scritti di Jung.
Mentre gli junghiani attuali si guardano bene dall’approfondire il
rapporto tra psicologia, alchimia e magia.
In particolare, la
psicologia tende alla normalizzazione dell’individuo (considerato
normale quando rientra nella società e trova un lavoro e una
famiglia; cioè considerato normale quando si adegua a una società
malata, il che è una contraddizione in termini) senza però offrire
risposte spirituali, cioè senza offrire le risposte più importanti
ai malesseri esistenziali dell’individuo.
Scrive la psicanalista
Dion Fortune nel suo libro “Magia applicata” che “aiutare un
paziente ad adattarsi meglio alla società non significa
necessariamente curarlo ma trasmettergli le nevrosi della società
stessa”.
Quanto alla sociologia, scienza che si
presupporrebbe “moderna”, in realtà non fa altro che riprendere
alcuni studi che erano propri già delle scienze esoteriche, sul
potere di influenzare le masse.
Anche qui, basterà rimandare a
questo scritto di Dion Fortune, tratto dal suo “Magia applicata”,
per vedere come, con poche parole, spieghi i fenomeni dell’isteria
di massa in modo molto
semplice.
Il
mago quindi, perlomeno se illuminato, dovrebbe essere sia psicologo
che sociologo, perché sa penetrare profondamente nell’anima umana
e guarisce (se stesso o gli altri) con degli interventi
all’anima.
Purtroppo, la specializzazione della psicologia e
della sociologia, che hanno separato la parte spirituale da quella
materiale, ha reso il lavoro dello psicologo molto poco efficace
giungendo addirittura ad affermare che il “pensiero magico” è un
sintomo di delirio e schizofrenia.
- la magia è l’arte di modificare la realtà attorno a noi
- il mago deve essere un profondo conoscitore di se stesso
- il mago deve essere un profondo conoscitore della natura e delle sue leggi
- il segreto della magia sta nella forza di volontà
Molte
pratiche e abitudini sociali sono pratiche magiche, o derivate dalla
magia, ma sono chiamate con altri nomi.
La recitazione dei mantra
buddhisti, operando una trasformazione interna ed esterna, è
magia.
La meditazione è magia.
La psicanalisi, operando una
trasformazione interna, per migliorare gli eventi esterni
dell’individuo e renderlo più felice, è magia.
La psichiatria,
somministrando farmaci per alterare gli stati emotivi e mentali, fa
né più né meno quello che faceva e fa tuttora l’alchimia; la
psichiatria quindi è magia.
L’invocazione dell’aiuto divino,
ma anche l’invocazione dei santi o della Madonna, operando
miracoli, è magia; e la stessa messa cattolica è un rito esoterico,
non a caso molto simile ai riti praticati dalle società segrete.
La
preghiera è una forma di magia.
Questo è né più né meno quello che fanno i buddhisti
aderenti alla scuola di Nichiren; recitano il Daimoku con delle
finalità, e quando il risultato è raggiunto lo attribuiscono alla
recitazione del Daimoku.
Ed è sempre, né più né meno, quel che
succede quando un devoto prega Padre Pio, San Gennaro o la
Madonna.
È quello che insegna Louise Hay nei suoi libri come
“Puoi cambiare la tua vita” (ripetendo molte volte una cosa e
finendo per convincercene, arriveremo al risultato voluto), e il
libro “The Secret” con la sua legge dell’attrazione.
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