L'arcobaleno, da sempre trasmette allegria e un senso di stupore quando appare nel cielo dopo un'abbondante pioggia. Il suo comparire segna la quiete dopo un tumultuoso e spaventoso temporale. Nell'immaginario collettivo l'arcobaleno rappresenta la speranza, l'armonia cosmica. La bellezza dei colori, la loro armonia e combinazione
Prima che i moderni strumenti ottici spiegassero definitivamente e scientificamente il formarsi di tale fenomeno atmosferico molte speculazioni ed ipotesi furono avanzate da eminenti studiosi, come Bacone, Galileo, Cartesio, Newton. non ha scalfito minimamente la magia che suscita l'arcobaleno. Poco importa se adesso sappiamo che ciò è provocato dalla rifrazione della luce solare che attraversa le gocce di pioggia sospese nell'atmosfera, l'arcobaleno mantiene sempre il suo fascino misterioso.
Nella Bibbia Dio sigilla il nuovo patto con l'umanità dopo il Diluvio Universale attraverso la comparsa de "l'arco delle nubi" (arcobaleno), che diventa cosi simbolo dell'alleanza tra l'uomo e Dio.
Altre culture lontane nel tempo e nello spazio (cinese, indiana, greca, norrena), tramandano storie e miti che hanno l'arcobaleno come protagonista. Quella norrena particolarmente racconta che l'arcobaleno rappresenta un ponte tra la dimora degli dei quella degli uomini.
Nel buddismo tibetano il "corpo arcobaleno" simboleggia il
penultimo stato di transizione della meditazione: quando la materia
comincia a trasformarsi in pura luce. Si dice sia lo stato più
elevato possibile nel regno del "samsara" (ciclo della
reincarnazione) prima della chiara luce del Nirvana. Il "corpo
arcobaleno" indica il risveglio del sé interiore alla
completa conoscenza terrestre cui è possibile accedere prima di
salire oltre la soglia dello stato di Nirvana.
Nel folklore irlandese si racconta che dove finisce l'arcobaleno si trovi la tana del folletto Leprechaun, questa simpatica creatura sarebbe il custode di un inestimabile tesoro, una pignatta ricolma d'oro.
L'oro come è noto a livello esoterico è associato al punto più alto della trasformazione alchemica. L'oro sin dai tempi antichi non è stato solo il simbolo della ricchezza e della potenza ma è stato una prerogativa immancabile della rappresentazione degli Dei. Questa associazione Divinità/Oro è presente in tutte le antiche culture e religioni, ma anche in quelle moderne. Si pensi alle chiese e cattedrali riccamente decorate col nobile metallo.
L'arcobaleno con i suoi colori simili a quelli dei 7 chakra principali raffigura il corpo di luce dell'uomo. I 7 colori primari che compongono la luce quando risplendono nel cielo ci riporta alla memoria uno dei principi di Ermete Trismegisto: cosi in alto cosi in basso.
La pentola ricolma d'oro è la trasposizione del serpente Kundalini che giace attorcigliato nel chakra di base.
Il Leprechaun, rappresenta un maestro, uno spirito guida, un custode della nostra forza primordiale. Sia ben chiaro non parlo di guru o maestri in quanto entità fisiche, ma di quello che gli sciamani chiamano "Grande Spirito".
Seguire l'arcobaleno e raggiungere la pentola d'oro significa quindi percorrere il cammino spirituale per risvegliare la Kundalini, la nostra ancestrale potenza interiore.
L'oro come è noto a livello esoterico è associato al punto più alto della trasformazione alchemica. L'oro sin dai tempi antichi non è stato solo il simbolo della ricchezza e della potenza ma è stato una prerogativa immancabile della rappresentazione degli Dei. Questa associazione Divinità/Oro è presente in tutte le antiche culture e religioni, ma anche in quelle moderne. Si pensi alle chiese e cattedrali riccamente decorate col nobile metallo.
L'arcobaleno con i suoi colori simili a quelli dei 7 chakra principali raffigura il corpo di luce dell'uomo. I 7 colori primari che compongono la luce quando risplendono nel cielo ci riporta alla memoria uno dei principi di Ermete Trismegisto: cosi in alto cosi in basso.
La pentola ricolma d'oro è la trasposizione del serpente Kundalini che giace attorcigliato nel chakra di base.
Il Leprechaun, rappresenta un maestro, uno spirito guida, un custode della nostra forza primordiale. Sia ben chiaro non parlo di guru o maestri in quanto entità fisiche, ma di quello che gli sciamani chiamano "Grande Spirito".
Seguire l'arcobaleno e raggiungere la pentola d'oro significa quindi percorrere il cammino spirituale per risvegliare la Kundalini, la nostra ancestrale potenza interiore.
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