martedì 3 maggio 2022

Stato di paura e paura di Stato

E' estremamente difficile rimanere indifferenti e non emotivamente coinvolti da quel che accade in Ucraina ormai da oltre due mesi. Immagini terribili ci vengono mostrate incessantemente dai media di tutto il mondo occidentale. In Italia si susseguono trasmissioni e dibattiti perlopiù frequentati dai soliti opinionisti e giornalisti che ripetono a oltranza le solite litanie del terrore. Non mi interessa sapere chi è dalla parte della ragione, chi ha il torto maggiore per l'inizio di questa guerra. Quello che mi preme sottolineare in questo post è come i media internazionali stiano proseguendo quella campagna di terrore già vista negli ultimi due anni con il Covid-19. Nella rappresentazione giornalistica i cosiddetti No-Vax e No-GreenPass di poco tempo fa sono adesso i putiniani o i pacifisti anti NATO, i plurivaccinati ora sono i difensori della democrazia occidentale e dell'Ucraina libera. E' un copione che si ripete come in un déjà vu. Il nemico su cui riversare la nostra attenzione prima era un virus, ora è la Russia. C'è un tentativo da parte dei media di addossare tutte le colpe della guerra alla Russia e di spingere verso il proseguimento dello scontro militare fornendo all'Ucraina armi di ogni tipo. Nei dibattiti televisivi non c'è voglia di ascoltare l'opinione altrui ma c'è l'arroganza di far valere le proprie. Le parti in causa sono sempre più accanite nel manifestare le proprie idee come l'unica verità incontrovertibile. Il tutto condito da immagini di guerra sempre più cruenti e da notizie sempre meno rassicuranti. E' come se chi controlla l'informazione abbia deciso di doverci imprigionare in uno stato di paura, di incertezza e quindi di sottomissione. Infatti un popolo impaurito è maggiormente manipolabile, malleabile e pronto ad accettare qualsiasi nefandezza senza avere il coraggio e la forza di reagire. La minaccia nucleare, il possibile razionamento del gas, l'aumento dei prezzi del cibo e delle materie prime con conseguente crisi economica provoca nella gente l'incertezza del futuro, che fa scivolare l'essere umano dentro un processo di annichilimento della volontà. E' questo il nichilismo di chi non crede più a nulla, di chi non ha più obiettivi e prospettive. Perché impegnarsi nella vita se tutto rema contro di noi, se non possiamo far niente contro avvenimenti più grandi di noi. Il senso di impotenza e frustrazione che deprime l'essere umano, ci fa sentire inadeguati, quasi inadatti a vivere in questo mondo.  Ci fa percepire come dei corpi estranei in questo folle mondo, dove chi ci governa spinge verso la guerra e l'autodistruzione invece di cercare la pace e il benessere dei popoli. Il miglior modo per non essere risucchiati nella spirale negativa è quello che negli ultimi due anni ha permesso a molti di vivere serenamente la pandemia, ossia rimanere centrati.
Qualsiasi cosa accada è necessario mantenere la lucidità, essere consapevoli che quel che possiamo fare è vivere ogni giorno pienamente, mantenere saldi i propri principi e valori, lavorare per i propri obiettivi e aspirazioni. Non lasciamo entrare la guerra dentro di noi, lasciamo fuori la negatività delle parole d'odio, delle immagini cruenti, di dibattiti inconcludenti. Spegniamo le tv e viviamo la bellezza della natura, passiamo il tempo con chi ci fa stare bene. Quel che accadrà in futuro, di bello o brutto, troverà davanti persone forti ed equilibrate. consapevoli e determinate ad affrontare qualsiasi cosa. In conclusione mi congedo con una massima illuminante di Lao Tzu:
"Se hai un problema e puoi risolverlo è inutile che tu ti preoccupi, se non puoi risolverlo è altrettanta inutile la tua preoccupazione."

Nessun commento:

Posta un commento